giovedì 28 settembre 2017

Recensione "Regina rossa, Victoria Aveyard"

Recensione "Regina rossa, Victoria Aveyard"

Edizione: Mondadori, collana Chrysalide
Note sull'autrice: Victoria Aveyard (East Longmeadow, 27 luglio 1990) è una scrittrice e sceneggiatrice statunitense, autrice della saga Regina Rossa, formata da Regina Rossa (Mondadori, 2015), Spada di vetro (Mondadori, 2016) e La gabbia del re (Mondadori, 2017).
Nata e cresciuta a East Longmeadow, Victoria Aveyard si è trasferita a Los Angeles, dove si è diplomata in sceneggiatura. Attualmente è scrittrice e sceneggiatrice a tempo pieno.

Trama: Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso... Mare rappresenta un'eccezione destinata a mettere in discussione l'intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l'altro e Mare contro il suo cuore. "Regina Rossa" apre una nuova serie fantasy dove la lealtà e il desiderio rischiano di esseri fatali e l'unica mossa certa è il tradimento.

Recensione: Avevo grandi aspettative, molto promettenti. Questo libro mi ha molto delusa.
La Mondadori ci aveva tenuto a rilegare ad un certo punto nella pubblicazione del libro una fascetta con su scritto:"dopo Hunger Games e Divergent il nuovo fenomeno americano", e ci credo. Chi è che ora come ora non l'ha ancora letto? 
Tra booktube e bookblogger direi che è difficile trovare qualcuno che non l'abbia ancora letto, e, ancora più difficile, trovare qualcuno a cui non è piaciuto o l'hanno detestato!
Ebbene, oggi ecco una mia super UN-popular opinion. Questo libro, ci tengo a ripeterlo, si è rivelato un'autentica delusione.

Come al solito esaminerò tutto molto oggettivamente e, ovviamente, aggiungo del personale. 
Partiamo con la trama, as always. Bene, credo sia questo uno dei principali problemi per il quale questo libro secondo me delude parecchio: troviamo cliché triti e ritriti di saghe dispotiche per adolescenti che abbiamo già visto e STRArivisto.
Non ho mai letto Hunger Games o Divergent, ho visto i film, e comunque sia non bisogna essere delle persone molto informate o che conoscono molto bene il mondo YA per sapere che ormai il triangolo amoroso ha stufato!

Basta con questi ridicoli pensieri del tipo:"ma perché lo sto facendo?" o:"non capisco perché mi sento così con lui" o ancora:"non dovrei provare quest'altro". Basta, basta, basta. Ridicolo. 
Prima la protagonista è:"mio dio devo stargli lontano, lui è un argenteo e mi vuole morta, non è della mia gente, lo odio, lo detesto, deve stare lontano da me" e due righe dopo:"è una persona diversa, non è quello che sembra ecc...". 

Per il resto non ho molto da dire riguardo la trama, a parte il fatto che molti elementi sono ripresi da romanzi esistenti, e non solo i cliché ma anche, ad esempio, gli elementi dispotici caratteristici come le Arene, prese ovviamente da Hunger Games: il concetto è sempre uguale, ossia quello che chi governa dimostra "chi comanda" ai poveri morti di fame e terrorizza la popolazione per tenerla al loro posto, e quindi evitare rivolte.
L'elemento che non avevo mai incontrato è, invece, l'inserimento del mondo aristocratico e una divisione tra classi ingiusta perché determinata unicamente da un elemento che non possiamo decidere: il colore del sangue. 

Ho apprezzato, infatti, la costruzione del mondo: mi ha affascinata e, sinceramente, se non ci fosse stata almeno questa grande base su cui fare appoggio, questo libro sarebbe da cestinare. Secondo me è o un libro che non è stato sfruttato al massimo oppure un'idea che voleva accostarsi a tante altre saghe più famose

La narrazione ha un ritmo per niente regolare: la prima metà mi ha presa, è stata incalzante, infatti l'ho divorata; poi però arranca sui propri passi e la narrazione diventa noiosa nonostante diversi colpi di scena. 
La colpa ovviamente va allo stile di scrittura poco fluido che sembra quasi "ingobbirsi" (cioè non tira fuori il meglio e diventa mediocre) e che non sa inserire correttamente i colpi di scena che per quanto potrebbero colpire il lettore, non lo fanno più di tanto perché sono inseriti come se stesse parlando della lista della spesa fatta dalla protagonista.

Meglio se non mi esprimo sulle descrizioni. O terribilmente poco dettagliate ed efficaci oppure assenti. Non esiste una via di mezzo. Ed è un peccato perché poteva affascinare il lettore con le descrizioni fisiche degli aristocratici, coi loro vestiti pomposi, e con le descrizioni dei rivoltosi e dei poveri rossi. 
Bisogna andare molto a fantasia se ci si vuole per un minimo immergere. Leggermente meglio le descrizioni di paesaggi e luoghi, devo ammettere.

Non meglio invece i personaggi che come lo stile sono stati piatti nonostante una buona caratterizzazione di fondo: il problema è che i personaggi avevano il loro carattere ma i dialoghi non facevano permeare niente di ciò che erano. Solo alla fine si riesce ad assaggiare un po' di ciò che sono realmente Mare, Cal e Maven; per esempio Mare dovrebbe essere un po' più toccata da certi avvenimenti o fatti, ma questi le scivolano addosso come se nulla fosse, due pagine e ha già dimenticato.
Infine credo che stereotipare tutti gli argentei sia sbagliato da parte di Mare: continua a considerarli mostri per tutto il romanzo, "elementi sacrificabili per la causa", ma dimentica che anche loro sono persone come lei e nessuno merita di morire.

Dovrebbe passare questo come messaggio: ossia che buoni o cattivi, "rossi" o "argentei", tutti sono persone, nessuno merita di morire più di un altro e tutti meritano una vita dignitosa. Anche perché anche tra i rossi ci sono delle pecore nere, no? Certo, parliamo di schiavi, ma non credo sia giusto e soprattutto realistico presentare un ceto sociale che, fra l'altro, non è nemmeno molto approfondito nel libro.


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sabato 23 settembre 2017

Recensione "Afrodite bacia tutti, Stefania Signorelli"

Recensione "Afrodite bacia tutti, Stefania Signorili"

prima di iniziare la recensione vera e propria, ringrazio infinitamente l'autrice Stefania Signorelli per avermi inviato una copia del suo libro, che, come tra un po' andrò ad illustrarvi, mi ha interessata molto!


Edizione: Prospero Editore
Note sull'autrice: Stefania Signorili, classe 1973, è una maestra. Dopo aver conseguito i titoli in "Operatore dei servizi bibliotecari", "Scienze dell'educazione" e "Scienze della Formazione primaria", è uscita dal tunnel della saggistica e ne è lieta.

Trama: Miti greci sonnecchiano, ma non troppo, in corpi contemporanei. Perché gli dèi non solo non sono morti, ma godono di ottima salute. Abitano in questi tredici racconti "caleidoscopio" Mida, che non è un re ma ha il vizio dell'oro e teme di condividerlo con gli sbarcati; Narciso, che ama solo se stesso e i selfie che lo ritraggono; Ercole, manovale malinconico con ex moglie molto a carico; Penelope, fedele a una città perduta; la bella Elena, che perde, alla lettera, la propria testa per Paride; Achille, responsabile aziendale delle risorse umane più che annoiato dalla mediocrità che lo circonda; Afrodite, sospirata da tutti (marito Efesto compreso); Pandora, che ha per vaso la propria mente e tenta invano di nasconderci ogni paura; Persefone, in crisi matrimoniale; Arianna, che ha perduto sia Teseo che il filo. E se Anchise è parcheggiato in casa di riposo, ovviamente Megera non può che essere un'ex fidanzata vendicativa quanto machiavellica.

Recensione: Il libro di Stefania Signorelli è una raccolta di racconti su miti greci rielaborati in chiave moderna. L'autrice ha sapientemente ripreso temi attuali e problematiche comuni del giorno d'oggi e "mischiati" con i vizi e le virtù dei più celebri miti greci.

Anzi, mai tanto sveglio, comprese al volo - che mica era scemo - quanto doveva essere accaduto: il solito Paride, che aveva fatto girare la testa di molte (ma molte) donne, di certo aveva "girato" anche quella di sua moglie; e ora, essendo la più sciocca tra le sciocche, era l'unica ad averla persa di netto e del tutto.

è stato un piacere leggere questo libro, le storie si ricollegano molto bene con le leggende, anche se, devo ammettere, non conosco tutti i miti greci che vengono affrontati nel libro.
Non ho avuto una formazione "classica", la maggior parte, ovviamente, erano a me conosciuti, e, ad esempio quello dedicato a Megera o l'altro intitolato:"Phobos", hanno innescato in me una vivace curiosità, alla "Ulisse maniera" se vogliamo usare una figura retorica in tema.

Che parole spendere quindi sulla trama, sui personaggi e sulle tematiche? Sono elementi che vanno valutati assolutamente in maniera dipendente tra loro, e sono tutti riusciti: è questa probabilmente la forza di questo libro. Queste sono le basi su cui si fonda un romanzo, se non ci sono queste tanto vale paragonare un libro ad uno scarabocchio! 
Ma in questa raccolta queste basi sono tutte concatenate tra loro e si danno forza l'un l'altra, quindi non c'è molto da dire a parte che sono tutte ben riuscite.

Aiutami, candela che bruci, a stare zitta. A non mandargli nessun messaggio. Sarei solo la moglie tradita e offesa. La petulante invidiosa e molesta che disturba il sonno degli amanti.
Ti conosco, Ulisse, come se ti avessi fatto io. 
Insomma, oltre a stimolare la mia curiosità, ho trovato lo stile di scrittura molto poetico e fluido, adattissimo a narrazioni che parlano di racconti classici.

In generale ho trovato questa lettura molto stimolante, con uno stile accattivante ed è evidente, leggendolo, il lavoro su personaggi e storie che risultano quasi "crescere coi personaggi": all'inizio abbiamo la storia di Afrodite ed Efeso che vengono ritratti a partire dalla loro infanzia, fino al loro matrimonio; le "storie di mezzo" si concentrano su giovani adulti, mentre quelle finali sulla senilità e sul racconto di Pandora, che, essendo molto suggestivo, chiude in bellezza la raccolta.




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Alla prossima!

giovedì 21 settembre 2017

TBR #1

TBR #1

Ebbene readers, è arrivato questo magico momento... Ossia quello in cui vi mostro le mie vergogne letterarie!
Questa è solo la prima di una luuunga serie di TBR considerando anche il fatto che proprio ieri sera ho fatto il misfatto ordinando altri 4 libri da libraccio. Già. Ho un serissimo problema coi libri *e coi buoni di 18app*

Ma cominciamo!



Partendo da sotto: 
  • L'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafon: questo libro l'ho comprato dal librario di Firenze, ho sempre voluto leggere un libro di Zafon e appena l'ho visto usato non ho potuto farne a meno!
TRAMA: Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
  • L'inventore di sogni, Ian McEwan: l'ho preso per lo più per la fama dell'autore, stavo facendo un ordine su amazon e, per arrotondare il prezzo, dovevo prendere un altro libro. Mi aveva incuriosita in particolare:"Espiazione", ossia il titolo più fortunato dell'autore e che l'ha portato alla fama internazionale (c'è anche un film, tra l'altro).
TRAMA: Un bambino sogna a occhi aperti e immagina di far sparire l'intera famiglia, un po' per noia e un po' per dispetto, con un'immaginaria Pomata Svanilina; oppure sogna di poter togliere al gatto di casa la pelliccia, di farne uscire l'anima felina e di prenderne il posto, vivendone per qualche giorno la vita, soltanto in apparenza sonnacchiosa; oppure sogna che le bambole della sorella si animino e lo aggrediscano per scacciarlo dalla sua camera... Fin dalle prime pagine di questo libro ritroviamo il consueto campionario di immagini perturbanti che sono un po' il "marchio di fabbrica" di McEwan. Specialmente nella prima stagione della sua narrativa l'autore britannico ci aveva abituato a profondi e terribili scandagli nel microcosmo della famiglia, e in quei mondi chiusi e violenti i bambini e gli adolescenti giocavano sia il ruolo delle vittime e sia quello dei carnefici. Ne "I'inventore di sogni" McEwan ritorna sul luogo del delitto, ma lo fa con un tono e uno spirito completamente diversi, scegliendo il registro sereno e sdrammatizzante per definizione: quello del "racconto per ragazzi".
  • La casa degli spiriti, Isabelle Allende: questo l'ho avuto in scambio, infatti iniziai a leggere la sua trilogia:"Le avventure di aquila e giaguaro", ma non mi prese, così decisi di darlo via su Accio per avere questo che sembra essere una narrazione più matura e che forse mi invoglierà molto di più. 
TRAMA: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito della narrativa sudamericana, soltanto "Cent'anni di solitudine" di García Márquez.
  • L'isola di Arturo, Elsa Morante: questo è un enorme "Shame on me". Allora partiamo dall'inizio e con calma: la nostra prof d'italiano ce lo diede come lettura estiva propedeutica alla preparazione del programma di quinto anno, MA... Non l'ho mai letto. E c'è da dire che fu anche quello che m'incuriosì di più tra tutti quelli della lista, ma niente. Non ho avuto abbastanza tempo e voglia!
TRAMA: Il romanzo è un'esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L'isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L'isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l'eroe ragazzo-Arturo. È una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall'isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.
  • Animal farm, George Orwell: in inglese, questo è stato un acquisto "libero" che ho fatto dopo aver studiato Orwell in letteratura inglese durante il quinto anno. L'ho iniziato (ho letto le prime 10 pagine tipo) e, a parte i termini della fattoria che sono a me quasi totalmente sconosciuti, lo stile di scrittura molto semplice e diretto mi aveva conquistata. Poi non l'ho più continuato per leggere Madame Bovary...
TRAMA: Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.


Per ora la TBR finisce qui, la prossima volta vi farò vedere un'altra, altrettanto imbarazzante, pila di libri!

Alla prossima! :)





lunedì 18 settembre 2017

Recensione "Questo è tutto, Aidan Chambers"

Recensione "Questo è tutto, Aidan Chambers"


Edizione: Best Bur
Note sull'autore: Nato da una famiglia di minatori nella Contea di Durham, Aidan Chambers è stato insegnante, religioso, curatore prima di fondare, con la moglie, nel 1969, la casa editrice Thimble Press e dedicarsi a tutto campo alla letteratura. Ha cominciato a scrivere per ragazzi nel 1975. Nel 1999 ha vinto il Carnegie Medal 1999 e, nel 2002, il premio Hans Christian Andersen e il Michael Printz Award.
Vive nel Glouchestershire, in Inghilterra, e tiene seminari a livello accademico in tutti i paesi in lingua inglese. Ha impiegato 8 anni per scrivere Cartoline dalla terra di nessuno (vincitore della Carnegie Medal 1999 contro Harry Potter e il prigioniero di Azkaban).

Trama: Cordelia, diciannove anni, incinta, racconta alla bambina che verrà la storia della sua adolescenza, scegliendo l'antico modello dei diari del cuscino giapponesi: episodi, poesie, pensieri, liste. Tante forme diverse per raccontare tappe e momenti importanti. L'amore per Will, la scoperta del sesso, la relazione con un uomo sposato molto più grande di lei, le amicizie, le scelte di vita: tutto s'intreccia in un ritratto potente, appassionante, irritante.

Recensione: mi sono presa un po' di tempo per riflettere su questo libro. No, non mi ha entusiasmata e l'ho decisamente sopravvalutato: sono partita con grandi aspettative, in effetti la fama dell'autore è incisiva e molti non possono che considerarlo uno dei migliori scrittori di YA degli ultimi tempi.

Il mio parere? Sicuramente, se davvero Chambers è considerato uno fra i migliori, questo non è il suo lavoro più riuscito.

Se dovessi descrivere questo libro con 3 parole userei: lento, irritante e poetico.
Nonostante riconosca che il libro oggettivamente sia scritto bene, abbia una buonissima prosa e la trama su cui si basa è solida, ritengo che la narrazione non fluisca come dovrebbe se non nelle prime 250/300 pagine del libro. Ha un inizio veramente buono, coinvolgente, ma poi si perde e diventa lento. 
Ecco, quindi, il primo aggettivo: il tipo di narrazione scelta da Chambers sono i racconti del cuscino giapponese (una novità nel panorama YA occidentale) dove narrazione in forma di "diario" e raccolta di pensieri e poesie s'intrecciano creando una buona commistione. Il problema, però, era un insieme di alcuni pensieri che, per come la vedo io, erano superficiali, ossia, non servivano direttamente alla narrazione. 

L'autore avrebbe dovuto concentrarsi su alcuni temi invece di trattarli in maniera così blanda, un esempio è quello che riguarda (credo che questo sia SPOILER, tuttavia accenno ad una tematica quindi valutate voi se leggere questa parte o meno) la violenza sessuale: ad un certo punto si poteva anche arrivare a valutare alcune considerazioni della protagonista quasi offensive e prive di senso. 
Ho sottolineato quelle parti e scritto cose del tipo:"EH?!" proprio perché stonavano con ciò che è la violenza sessuale e sul come bisognasse considerarla. Non andava assolutamente bene. Persone che fanno una cosa del genere andrebbero sì, "aiutate", ma non nel senso in cui intende la protagonista. FINE SPOILER.

Sempre per quanto riguarda l'aggettivo lento non ho apprezzato l'interruzione di momenti salienti della narrazione con alcuni pensieri che, davvero, non c'entravano assolutamente nulla: per carità, belli, profondi, ma non si può interrompere la narrazione di un momento di suspence così alto più di 2 volte.
Già la narrazione presa così com'è è lenta, in più quando finalmente sta succedendo qualcosa dopo pagine e pagine viene interrotta non 1 ma ben 3-4 volte, mi dispiace ma così non va. 

Quindi ecco il secondo aggettivo: irritante. La narrazione proprio per questi motivi era a tratti irritante (a volte ho saltato intere righe, noiose...) insieme alla protagonista: partiamo con calma e facciamo un sunto sulla cara Cordelia.
Cordella (amichevolmente Cordelia) è un personaggio femminile che porta senza tanti complimenti la sua sessualità "nuda e cruda" parlando di tutte quelle problematiche che un adolescente e, in particolare modo, una ragazza affronta in questo periodo così controverso della vita. Punto a favore: è giusto che un romanzo YA tratti in maniera così diretta del sesso e delle problematiche correlate ad esso, ho apprezzato anche alcune riflessioni riguardanti il futuro, l'amore (in particolare modo, mi ci sono immedesimata tantissimo) e l'amicizia.

Tuttavia, il personaggio di Cordelia è molto irritante: in particolare nella seconda metà del libro, diventa quasi insopportabile e anche questo credo sia un punto a vantaggio di questo libro perché un po' tutti noi abbiamo passato quella fase ribelle nella nostra adolescente e, così, la protagonista ci appare molto più familiare. 
Insomma, può capitarci di provare un certo senso di solidarietà verso questa protagonista sfacciata e capricciosa!

La fine, però, è stata un grande no: la narrazione è agrodolce fin da subito e la tematica dell'amore e della sessualità fanno sentire la loro presenza costantemente. 
La fine è all'insegna dell'amore ma, per giudizio personale, che da una parte fa riflettere mentre dall'altra sembra troppo una trovata per tirare la lacrima facile.

Sì, ammetto di aver pianto come una disperata ma non tanto per il finale in sé per sé, ma quanto per la mia personalissima riflessione e immedesimazione nella vicenda: mi sono immedesimata così tanto ma solo e sottolineo solo perché anch'io sono impegnata in una relazione amorosa che mi coinvolge e ritengo amore. 
Non sono, per questo motivo, sicura che questa fine mi avrebbe indotta a riflettere nel caso in cui non fossi, appunto, impegnata.

Sunto della valutazione: è un libro controverso, con tanti punti a favore ma altrettanti contro, ci sono diverse cose che non ho apprezzato ma riconosco la bravura dell'autore e la poeticità del libro (ecco il terzo aggettivo) che con alcuni stralci porta ad una riflessione più ampia su tanti aspetti della vita e dell'adolescenza in particolare.


VALUTAZIONE:


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Alla prossima! 

sabato 16 settembre 2017

Liebster Award

Liebster Award

eccoci qui con un nuovo post, dopo ben 10 giorni di assenza (20 se contiamo che nell'ultimo post non parlavo proprio di libri) finalmente posso scrivere con una certa libertà e soprattutto assiduità!
Sono felicissima di annunciarvi che sono stata nominata per il Liebster Award per il quale dovrò dare delle risposte a una serie di domande letterarie!
Bando alle ciance e iniziamo subito!


REGOLE:
  1. ringrazia chi ti ha premiato
  2. scrivere qualche riga per promuovere un blog che seguite
  3. rispondere alle 11 domande poste dal blogger che ti ha nominato
  4. scrivere a piacere 11 cose su di te
  5. premiare a tua volta 11 blog
  6. formulare 11 domande per i blog che si nomineranno
  7. informare i blog del premio assegnato
1. Ringraziare chi ti ha nominato

ringrazio tantissimo il blog Il pianeta del libro per avermi nominata! è un'iniziativa davvero importante per blog piccini per farsi conoscere da una fetta di lettori leggermente più ampia, oltre che motivo per frequentare blog nuovi e inediti!

2. Scrivere qualche riga per promuovere un blog che seguite

un blog che seguo e che non so di poter taggare in questo Award è A fangirl's blog che seguo da poco ma di cui apprezzo tantissimo le recensioni e le rubriche!

3. Rispondere alle 11 domande poste dal blogger che ti ha nominata

1) Il libro più brutto che tu abbia mai letto?
Sicuramente:"After" di Anna Todd. Trovate la mia recensione QUI. Non voglio sprecare altre parole su questo libro, è very very terrible.

2) Preferisci leggere in ebook o in cartaceo?
Cartaceo, assolutamente. Leggo in ebook solo se costretta...

3) Collezioni i segnalibri?
Certo! Solo che tendo a portare i libri ovunque e i segnalibri per la maggior parte delle volte si rovinano e sono costretta a buttarli, per questo non ho una collezione molto ricca purtroppo

4) Bevi/mangi mentre leggi?
Quando posso sì, ma prevalentemente no perché tendo a leggere nel mio letto quindi per evitare "incidenti spiacevoli" non bevo né mangio mentre leggo

5) Con chi condividi la tua passione per la lettura?
Bella domanda... Con 2 mie amiche qualche sporadica volta, ma per lo più qui sul blog, Facebook, Goodreads, Forum, internet in generale! Non ho molti amici che leggono purtroppo...

6) Ultimo libro letto?
"Questo è tutto" di Aidan Chambers, ci farò sù sicuramente una recensione perché è un libro che nonostante promettesse tanto all'inizio, mi ha delusa un po'...

7) Chi è il tuo personaggio preferito?
Baro e ne cito due: Viola dal libro:"Chaos, la fuga" di Patrick Ness e Hermione dalla saga di:"Harry Potter". Sono entrambe due ragazze intelligenti e perspicaci, io le adoro.

8) Com'è nata l'idea di creare un blog?
Beh, come ho detto prima non ho molti amici con cui parlare delle mie letture e recensire libri anche solo per la scuola mi è sempre piaciuto! Ho visto che internet mi avrebbe offerto l'opportunità di parlare con gli altri delle mie letture e quindi ne ho approfittato subito!

9) Leggi sui mezzi pubblici?
No, sembrerà stupido ma ho sempre la costante paura di immergermi troppo nella lettura e di saltare la mia fermata o, peggio, di essere derubata. Già, l'ansia in persona XD

10) Mediamente quanti libri leggi in un mese?
Se non sono troppo occupata con lo studio o faccende personali 4, per il resto 2. 

11) Regali libri?
Se intendete dalla mia libreria, assolutamente no, se comprati apposta per fare un regalo, sì assolutamente!

4. Scrivere a piacere 11 cose su di te

1) Mi piace molto la matematica e adoro risolvere problemi

2) Non ho mai letto la saga di Harry Potter fino a quest'anno

3) Non ho mai riletto un libro

4) Ho in cantiere il progetto di scrivere un libro, non ho ancora trovato il coraggio per farlo però.

5) Adoro Lana del Rey

6) Dipingo con gli acquerelli

7) Adoro l'autunno

8) Ho una passione incondizionata per la cartoleria

9) Ho letto solo un manga in vita mia

10) Non mi piace molto fare attività fisica e l'unico sport che riesco a fare senza che mi scocci è il nuoto

11) Odio i romanzi rosa

5. Premiare a tua volta 11 blog
  1. qual è il libro più bello che tu abbia mai letto?
  2. ti è capitato di rivalutare negativamente un libro che in precedenza ti era piaciuto molto?
  3. qual è il tuo libro classico preferito?
  4. uscita libresca che più aspetti?
  5. da dove deriva il titolo del tuo blog? 
  6. appartieni ad un fandom libresco?
  7. prima di aprire il blog, bazzicavi forum o altri siti dove dicevi la tua sui libri?
  8. qual è stato il finale più brutto che tu abbia mai letto?
  9. preferisci acquistare i libri in libreria o online?
  10. prendi appunti e/o sottolinei mentre leggi?
  11. raccolte di racconti: qual è il tuo parere e qual è stata la prima che hai letto? (se ne hai mai letta una)
7. Informare i blog del premio assegnato

parto subito!!


lunedì 4 settembre 2017

Assenza... da Test di Ammissione


è lunedì. Ma non è un lunedì come gli altri quello di oggi.
Oggi è un giorno ricco di ansia e paura che ne precede altrettanto ricco di queste emozioni ma che in più deciderà il mio futuro.

non ho mai scritto di me stessa sul blog, ma oggi volevo offrirvi una manciata dei miei sentimenti su questo post. Non vi mentirò e vi dico che per me è infinitamente più facile scrivere un post del genere piuttosto che un altro che avrei dovuto pubblicare ma che, materialmente, non posso.

in programma c'era la pubblicazione dei Liebster Award ma non potevo farcela a rispondere alle domande con cura, non sono capace in questo momento particolare di scrivere un bel post come si deve. La mia mente è piena di informazioni biologiche, formule matematiche e concetti logici da tenere bene a mente e ciò che verrebbe fuori nel post sarebbero una cozzagli di pensieri corti e mal formulati che non piacerebbero a nessuno.
Per fare un post come si deve necessiterei di tempo e mente libera e fresca. Non ho nessuna di queste due cose, tranne l'ansia. Quella non manca mai.

Ho paura di ciò che mi aspetta perché mai nella mia vita c'è stato un momento così incerto, ho sempre programmato tutto e ho sempre avuto tutto sotto controllo.
Ma ora non più. Sono in balia di un test che deciderà ciò che sarò da grande e vorrei tanto diventare ciò che sogno: un medico.

Non vi starò a spiegare i perché e i come della mia scelta, ma vi dirò soltanto che ho bisogno di concentrazione e in tutto il "casino" di cose che ho da fare, i post sul blog dovranno aspettare e questo  mi rende molto triste perché vorrei tanto leggere e parlare di libri liberamente ora che ho riattivato il blog dopo un anno!

Non sprecherò altre righe su questa faccenda perché il tempo è oro, sia il mio che il vostro!
In bocca al lupo a tutti coloro che come me hanno il mio stesso sogno e si sentono in trappola a causa del tempo e dell'ansia. 
Purtroppo per me (?) anche il 14 settembre sarò impegnata con un altro test, quindi mi aspettano non solo ore ma anche una settimana di ansia e studio!

Bacioni e alla prossima!